Chi sono

Federica Valeri

Sono una Psicologa iscritta all’ordine degli Psicologi della Toscana, n 8328 e lavoro a Firenze.

Sono Federica Valeri, psicologa psicoteraputa iscritta all’Ordine degli Psicologi della Toscana, n. 8328, e lavoro come libero professionista sul territorio fiorentino. Ho frequentato la Facoltà di Psicologia a Firenze, presso la quale mi sono laureata come Psicologa Clinica e della Salute. In seguito alla Specialistica ho svolto il primo tirocinio post laurea presso la fondazione ANT (Assistenza Nazionale Tumori), osservando in prima persona quanto sia importante offrire sostegno psicologico alle persone che combattono contro una malattia oncologica e quanto sia fondamentale sostenere anche i loro familiari, in ogni fase della malattia. Ho scelto appositamente questa sede per dare continuità a quella che era la mia tesi, ovvero un progetto sperimentale su come la narrazione possa determinare effetti benefici sui pazienti oncologici.

Successivamente ho svolto il mio secondo semestre presso la casa di cura Villa dei Pini, all’interno del reparto dei Disturbi Alimentari, dove ho avuto modo di ascoltare molte storie di sofferenza, ma anche di speranza, attraverso la partecipazione a gruppi psicoeducazionali. In seguito ho deciso di formarmi ulteriormente iscrivendomi alla Scuola di Specializzazione in Psicoterapia, ad indirizzo Sistemico - Relazionale, presso il Centro Studi e Applicazione della Psicologia Relazionale di Prato del Prof. Gianmarco Manfrida. Ho maturato esperienza nell’ambito della dipendenza da alcol presso la Casa di Cura Villa dei Pini dove, grazie alla conduzione di gruppi psicoeducazionali e grazie ai colloqui con le persone e i loro familiari, ho avuto il privilegio di entrare nelle loro storie, ripercorrendo insieme la sofferenza ed esplorando le risorse presenti, ma nascoste. Ho ulteriormente fatto esperienza nell’ambito della psiconcologia, nel reparto di Radiodiagnostica presso AOUC Careggi, entrando in contatto con le storie di vita, di sofferenza e di speranza di adulti, bambini e dei loro familiari, tutti coinvolti nella lotta contro una malattia oncologica.

Amo aggiornarmi in continuazione tramite letture, testi, seminari e convegni perché penso che ogni parola letta, ascoltata e scambiata sia un’esperienza che arricchisce e fa riflettere.

Immagine tratta dal mio intervento al congresso “La relazione che cura” tenutosi a Torino 2019

Il Mio Approccio

“E’ assurdo considerare l’individuo come un essere a sé stante”. (A. Canevaro)




L’ uomo è un essere in relazione e non possiamo considerarlo senza rapportarlo al mosaico di relazioni di cui egli stesso è una tessera. L’ approccio sistemico relazionale è rivolto agli individui sia come singoli, sia come coppia o famiglia e parte proprio da questo presupposto; si focalizza infatti sulle relazioni interpersonali, attuali e remote, che la persona tesse all’interno dei vari sistemi in cui è inserita, a partire da quello familiare, per arrivare poi a quello coniugale e ai vari contesti sociali. La famiglia è un sistema in costante evoluzione e il cambiamento di un membro influenza le relazioni con gli altri membri, e di conseguenza influenza il sistema stesso. Durante il percorso terapeutico l'attenzione viene rivolta alla storia familiare trigenerazionale (nonni, genitori e figli), all'individuo, alla relazione terapeutica, al sintomo e al significato che quest'ultimo assume all'interno del sistema familiare. Dietro ad un comportamento problematico emergono spesso modalità che si sono istaurate nell’infanzia e nel tempo si sono stabilizzate.
L' obiettivo quindi è quello di lavorare con il singolo, la coppia o la famiglia sul problema emergente per creare una nuova forma di equilibrio e benessere, focalizzando l'attenzione sia sul mondo interno di ognuno, che sulle relazioni tra i singoli membri.